Il mercato di Kalkida, l’antica Negroponte veneziana, viene inizialmente costruito agli inizi del XX secolo ai margini della città antica, con le caratteristiche tipiche di un mercato orientale: le botteghe ad un piano con muri e coperture a falda in laterizio si dispongono lungo le strade dell’isolato con un passo e un disegno ricorrente e delimitano uno spazio centrale vuoto. Negli anni ’30 questo spazio recintato viene ridisegnato da nuovi volumi in calcestruzzo armato, dall’aspetto più modernista, che ospitano ulteriori spazi commerciali dimensionalmente analoghi ai precedenti; l’intervento disegna una nuova planimetria a pettine caratterizzata dalla presenza di tre corti allungate raccordate da un percorso trasversale. Il complesso, attualmente molto degradato, è un elemento importante della memoria storica della città, e il concorso prevede la conservazione totale degli edifici e il mantenimento della loro vocazione commerciale originaria, restaurandoli ed adeguandoli alle esigenze contemporanee.
L’impianto non viene quindi alterato; si prevede il consolidamento strutturale e il recupero filologico sia dell’architettura vernacolare dei corpi più antichi che la conservazione degli apparati decorativi in stile decò delle parti più recenti. Al di sopra di queste il progetto prevede la realizzazione di una terrazza in travi di acciaio, pavimentata in vetro e legno, che diventi un punto di vista privilegiato sulla città più in basso e che abbia dimensioni sufficienti tali da consentire piccole manifestazioni come esposizioni e concerti. La terrazza crea inoltre un’ombreggiatura sulla corte principale lungo cui si dispongono i ristoranti e i caffè, mentre le corti laterali ospitano i negozi che mantengono l’affaccio lungo le strade.
La piazza prospiciente il fronte principale, sotto cui si trova un parcheggio sotterraneo, viene ridisegnata con pergole, filari di piante, gradonate per ricalibrarne la dimensione e convertirla in uno spazio civico attrezzato a servizio della nuova struttura commerciale.
Progetto: arch. Antonella Ferrari – arch. Luella Pandolfini – arch. Antonio Corradi (strutture e restauro) – Fluproject studio associato (progetto impianti) – Tasos Karipis (3d visualization)