In un cortile interno di una piccola struttura industriale dismessa a due piani degli anni ’50, nelle adiacenze del Naviglio Grande a Milano, è stato ricavato questo piccolo bed and breakfast di cinque camere, realizzato con un budget contenuto. L’idea di progetto è stata quella di creare una sorta di “art-hotel” con camere tutte differenziate, una sorta di galleria d’arte in cui viene esposta a rotazione una collezione di quadri e di sculture in legno e ferro realizzati dallo stesso artista. La memoria post industriale del luogo ha suggerito l’uso di arredi dalle forme quanto più possibile essenziali, che si sono integrate perfettamente con l’esigenza di ottenere ambienti “neutri” per mettere in risalto le opere d’arte.
I corpi illuminanti quindi sono downlight orientabili ad incasso o semplici lampade tecniche e gli arredi sono minimali, con qualche misurato pezzo vintage acquistato nei mercatini. Piccole architetture in muratura definiscono pareti attrezzate che fanno sia da armadio a giorno che da supporto per le sculture.
Ove possibile sono stati conservati i pavimenti esistenti; le nuove pavimentazioni sono prevalentemente in gres porcellanato con l’aspetto vissuto del legno sbiancato invecchiato. La pavimentazione delle camere entra anche nei bagni rivestendo la parete di fondo delle docce e sottolineando con i rivestimenti il gioco di volumi delle pareti e delle nicchie.
Progetto: Alfaeffestudio – arch. Antonella Ferrari
Opere: Luca Rendina – www.lucarendina.com
Fotografie: Max Muià – www.maxmuiaphoto.com