L’edificio è una nuova costruzione e sorge su un lotto interno che originariamente ospitava un capannone industriale e alcuni edifici di servizio. Il fronte su strada del lotto è costruito da un tradizionale palazzo milanese di appartamenti popolari distribuiti da un ballatoio, una “casa di ringhiera” risalente agli anni venti. Sul retro il lotto confina con il parco storico di un Istituto privato; a destra e a sinistra si dispongono due edifici alti cinque piani, non allineati tra di loro, con i frontespizi laterali ciechi. Il progetto nasce dalla volontà di creare un rapporto tra il nuovo edificio e la cortina edilizia interna: la costruzione prende un andamento diagonale rispetto al lotto sia per sfruttare al meglio l’orientamento che per porsi in aderenza ai due frontespizi e creare una continuità dei fronti interni, sottolineata anche dalle logge – ballatoi ad andamento orizzontale.
La palazzina ha sei piani fuori terra e un sottotetto recuperato ai sensi della L.R. 15/96; viene ricavato sull’intera superficie un interrato adibito ad uso autorimessa e deposito, che ospita boxes, cantine e locali tecnici. Al piano terra è situata invece, dietro l’ingresso vetrato all’edificio, una piastra di posti auto coperti con un’apertura di aerazione centrale.
Il fronte verso Sud presenta caratteristiche morfologiche e compositive che si rifanno alla tradizionale casa di ringhiera milanese, rivisitata e attualizzata nelle forme e nei materiali. Al di sopra del vuoto del piano terra la facciata è disegnata con balconi continui in aggetto con parapetti metallici e frangisole scorrevoli, che si ripetono uguali a tutti i piani. Verso Nord invece la facciata ha una partitura per ordini sovrapposti: un basamento con finestrature ridotte, un piano con una vetrata continua dal passo fitto e regolare in vetro e alluminio, due piani di logge con pilastri metallici scandite orizzontalmente da travi a C che fanno da marcapiano e un ultimo piano con loggia dai setti in muratura. Nel cortile, sul sedime del capannone, si ricava un edificio indipendente a un piano che ospita atelier-lofts; il fronte mantiene la sua originaria caratteristica edilizia di struttura industriale, con un’ampia finestratura affacciata sulla corte. Complessivamente l’intervento sviluppa circa 3000 mc.; sono state ricavate ventidue unità immobiliari, di cui quattro nell’edificio a lofts, sedici nella palazzina e due nel sottotetto recuperato. Gli impianti di climatizzazione centralizzati sono collocati al di sopra del vano scale e ascensore.
Progetto: Studio di Architettura Luca Scacchetti con arch. Mark Anderson – arch. Antonella Ferrari – ing. Marco Balbi
Fotografie: Luca Casonato www.lucacasonato.com