Nei primi anni Sessanta una coppia di giovani professionisti decide di costruire la propria casa nel centro storico di un paese della campagna bresciana e interpella un architetto milanese che progetta loro una villa nella quale la sobrietà modernista si accompagna a sorprendenti interni dal gusto raffinato. Passano gli anni, il paese da agricolo diventa un centro industriale, i due figli nati in quella casa crescono e prendono le loro strade; la casa rimane vuota. Cinquant’anni dopo, il figlio della coppia e la moglie decidono di tornare in quella casa tanto desiderata ed amata dai genitori. E’ un vero e proprio ritorno a casa in cui il progetto subisce il fascino del rileggere gli spazi percorsi nell’infanzia, e in cui la ricerca di una eleganza contemporanea si unisce a ricordi e nostalgie. E’ un progetto che rimanda a quel fantastico testo di Savinio ove il luogo e lo scorrere del tempo divengono inseparabili: “La casa, la vita”.
L’aspetto esterno della casa viene riletto in chiave contemporanea armonizzando i nuovi interventi con la struttura originale. Tra questi il più consistente è stato il recupero dei sottotetti, con la realizzazione di cappuccine in rame dalle forme pulite e del collegamento verticale interno ottenuto dall’innalzamento dell’ingresso, disegnando un nuovo volume rivestito dagli stessi mattoni a vista presenti nel basamento originario. La casa è circondata da un giardino rigoglioso con grandi alberi che lo proteggono dalla vista delle case vicine; nella porzione più raccolta dell’area verde è stata realizzata una piscina di dimensioni contenute, ma di grande effetto. Su di essa si affaccia una veranda rivestita in lamiera di metallo dalle ampie vetrate con brise-soleil orientabili e con la copertura a terrazza proiettata sul verde.
I colori esterni della casa sono giocati sui toni del bianco e del grigio scaldati però dalla presenza misurata del mattone a vista e del rame naturale che riveste i nuovi volumi delle cappuccine sul tetto. Tutte le opere in ferro sono state realizzate su disegno e verniciate in color bronzo scuro. La piscina ha il parterre in legno di teak, le altre pavimentazioni esterne sono in marmo Botticino con campiture in pietra grigia di Vicenza.
Progetto: Alfaeffestudio – arch. Antonella Ferrari
Fotografie: Eros Mauroner – www.mauroner.it