Parco Eco-turistico in una pineta

Masterplan per un sistema di insediamenti turistico – ricettivi all’interno di due pinete lungo la costa tra Porto Torres e Castelsardo, in provincia di Sassari. Il progetto prevede la costruzione di 9 alberghi a vocazione differenziata, con sale convegni, centro benessere, centri sportivi, scuola alberghiera, centro enogastronomico, la rinaturazione della pineta e la realizzazione di percorsi naturalistici, sentieri natura e centri informativi.

Progetto preliminare (2006)

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  • Il progetto vuole costruire un sistema territoriale all’interno di un contesto naturale piuttosto compromesso, di modo che interventi edilizi, natura e paesaggio possano trovare un nuova sostenibilità nella  definizione di  un grande parco ecoturistico.  Gli obiettivi del progetto sono molteplici: 

  • Il mantenimento, il consolidamento, il ripopolamento avifaunistico, la cura e l’uso della pineta, implantata negli anni ’60 a scopi produttivi ed ora in stato di abbandono, e la creazione di un centro naturalistico collegato con lo stagno di Platamona
  • La creazione di un sistema turistico ricettivo fatto di strutture puntuali, ognuna con un carattere specifico legato ad una funzionalità e a un servizio particolare, che costituiscano un vero e proprio sistema di servizi per ampliare la stagione ricettiva e turistica, uscendo da un modello negativo di permanenze solo estive; 
  • La riqualificazione dell’offerta turistica spostando la vocazione del soggiorno nelle strutture ricettive dalla sola finalità balneare ad attività culturali (convegni, concerti, arte ecc.), naturalistiche (soggiorni studio della flora e della fauna, ecc.), sportive (golf, volley, basket, equitazione, sub, vela, ecc.), cioè creando un rapporto attivo con il  territorio;
  • L’innalzamento dei livelli occupazionali locali in modo diretto (occupazione all’interno delle strutture ricettive, dei servizi e del parco,) ed in modo indiretto (occupazione nelle nuove attività commerciali, ricettive, di ristorazione e legate all’artigianato), creando un rapporto forte tra strutture ricettivo – turistiche e produzione locale con centri per l’esposizione e la vendita di prodotti enogastronomici, agricoli e artigianali.

L’area posta a sinistra della Marina di Sorso che si sviluppa su 161 ettari con andamento parallelo al mare e alla provinciale, è pensata con una vocazione “naturalistica”, con strutture strettamente legate alla natura, mentre i restanti 133 ettari posti a destra si contraddistinguono per un carattere più ludico/culturale.  

Nell’area naturalistica un “laboratorio pineta” costituisce un centro ricerca, monitoraggio e studio in collaborazione con associazioni ed istituti universitari. In quest’area sono localizzati un Nature hotel costituito da cottages indipendenti nel verde, un Golf hotel con un campo a nove buche, uno Sport hotel e un Horse hotel dedicato ad attività sportive e all’ippica. 

Nell’area definita “ludica”, edificata in modo più intensivo, i servizi sono più collegati ad aspetti culturali e del benessere fisico: un Food hotel gestito da una scuola alberghiera con centro enogastronomico, un Wellness hotel con struttura termale e un laghetto artificiale, un Music hotel con spazi per concerti e piste da ballo, un Art hotel con installazioni artistiche nel verde, ecc. 

Nella pineta sono  previsti un centro infonatura che è anche area di sosta per le passeggiate in bicicletta o a cavallo e una postazione di bird watching sulla laguna, realizzati con strutture leggere in legno; lungo la battigia è previsto un nuovo pontile, tre centri balneari con relativi parcheggi e una galleria dell’artigianato.

Caratteristica fondamentale del Parco Ecoturistico è la sua modularità e gradualità nella realizzazione, scaglionata in una quindicina d’anni, in modo da consentire la sostenibilità economica dell’operazione fin da subito ma senza alterare pesantemente l’equilibrio delle aree naturali. 

Progetto: Studio di Architettura Luca Scacchetti – arch. Antonella Ferrari, arch. Cinzia Anguissola, arch. Michele Notaro, arch. Marta Pasquini, arch. Alessandra Baruffi, arch. Justinas Pajaujis