Interventi urbani a Villasimius

Dieci progetti strategici per la città di Villasimius, situata ad est del Golfo di Cagliari in provincia Sud Sardegna. Supervisione e landscape design del nuovo Piano Urbanistico Comunale per individuare una nuova immagine territoriale per la città (2006/2008)

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La consulenza iniziata nel 2006 con i redattori del nuovo Piano Urbanistico Comunale di Villasimius, che si poneva progetto “pilota” in adeguamento al Piano Paesaggistico della Regione Autonoma della Sardegna appena promulgato, ha prodotto una raccolta di schede progettuali con una serie di proposte riferite ad aree individuate come strategiche all’interno del territorio comunale.

I dieci progetti sono a scale differenti, e toccano alcune delle questioni nodali riferite all’ identità territoriale della città e alle sue peculiarità; essi definiscono modalità di intervento sia di tipo materiale che immateriale, cioè propongono sia elementi costruiti con destinazioni funzionali precise che sistemi di relazioni disegnate dallo sguardo, dalla luce, dalla percorrenza e così via.

I progetti si dividono in due insiemi che si sovrappongono ed interagiscono:  i “Progetti del Mare” che indagano e sul tradizionale rapporto di introversione del nucleo di Villasimius rispetto alla presenza marina, e tendono a portare quindi la città al mare e il mare nella città; i “Progetti della Terra” che colmano invece vuoti urbani e creano nuove occasioni di fruizione sia funzionale che semplicemente visiva.

Il progetto del Grande Orizzonte ad esempio è il disegno di un punto di osservazione, di un mirador ispirato agli interventi paesaggistici di Cesar Manrique a Lanzarote, che apre la vista sul mare e sulla costa da ovest a est ed è raggiungibile a piedi sia dalla città che dall’area del porto. E’ un edificio di dimensioni contenute, a forma stellare con la struttura in pietra e ampie vetrate che inquadrano le torri,  i nuraghe e il faro che segnano i  promontori lungo la costa. 

Il Giardino di Granito è la sistemazione dell’area intorno alla ex Cava Usai con la ristrutturazione dell’edificio esistente e il disegno di un anfiteatro sulla spiaggia costituito dalla ricollocazione dei massi di pietra abbandonati dopo la chiusura della cava.

La tombatura di un corso d’acqua che attraversa la città invece ha creato l’occasione di definire un percorso ciclo-pedonale orientato trasversalmente alla maglia stradale principale. Questa piazza lineare, una sorta di Rambla alla spagnola, attraversa aree residenziali consolidate e diventa un polo di attrazione alternativo al centro storico, e uno spazio aggregativo in grado di attirare soprattutto la popolazione più giovane, data la vicinanza con strutture sportive e di gioco. 

I riferimenti utilizzati per la definizione iconografica sono desunti dalla cultura materiale sarda, da motivi decorativi naturalistici stilizzati propri dell’arte tessile, a oggetti tradizionali rivisitati quali i telai intagliati in legno,  riletti in una dimensione urbana e riproposti a scala inusuale; non si tratta di una semplice  riproposizione filologica o di una ricostruzione di elementi della tradizione, ma una ricerca di forme e materiali in grado di contribuire alla ricostruzione della matrice identitaria urbana.

Progetto: Studio di Architettura Luca Scacchetti – arch. Antonella Ferrari, arch. Cinzia Anguissola, arch. Michele Notaro